E poi quegli occhi... Che racchiudevano la profondità del mondo ma non ne raccontavano che il silenzio.
Orgogliosi giacevano.. Accanto al mio corpo stanco e umiliato, ancora. Bramoso della finzione che lo cibava, ancora.
Fiera, la mia bocca ostentava menzogne e cantava veleno.
Urlava.
Picchiava contro la voglia che ci pervadeva gli arti ma mai i cuori, senza riuscire a fermarla mai...
Mai la tratteneva.
Cos'eri?! Eri il niente e il mio tutto.
Affanno e sollievo.
Bugia senza pudore e vicolo cieco.
Certezza soffocata dalle mie stesse mani e mai risorta.
La mia mente vomita l'amore che l'alimenta e si dissolve, la velenosa fantasia della tua esistenza, nell'acido odore che resta di me.
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