venerdì 18 maggio 2012

[Voglio sporcarmi la bocca d'amore questa notte]







Voglio sporcarmi la bocca d’amore questa notte,
ma tu non sei con me.
Ogni pensiero di te mi bagna le labbra
e fugge.
Si nasconde fra i raggi del sole
vestendosi di rugiada.
Voglio sporcarmi la bocca d’amore questa notte,
vieni da me.
Carezzami il seno, mani di seta
e vai via,
fra le note del mondo,
dove non posso vederti.
Voglio sporcarmi la bocca d’amore questa notte.
Voglio sporcarmi la bocca di te.

2 commenti:

  1. Bello questo titolo che accosta un verbo non aulico come "sporcarsi" a parole come "amore" e "notte", simboli di passione e di mistero. Il tema è la lontananza dell'amato che viene invocato, bramato con ardore dalla mente e dal corpo, ma questo pensiero, come l'oggetto del desiderio, pare voglia fuggire e nascondersi nella luce del sole, bagnandosi nella freschezza effimera della rugiada. Esiste in questo richiamo una sensualità dirompente espressa dal bisogno di sentirsi toccata dalle sue mani leggere come "la seta" ma poi nuovamente privata dalla sua presenza che si dilegua nelle "note del mondo" dove è possibile dissimularsi e perdersi.
    E' evidente che in questa anafora della bocca che si "sporca" d'amore si cela un sentimento contraddittorio fatto di voluttà peccaminosa e di carnale appetito erotico da consumare nella notte contrapposto a un senso di vergogna, oppure un'altra interpretazione, suggerita dall'espressione "sporcarmi di te" potrebbe far pensare a un uomo indegno, un bastardo di cui non si riescono a dimenticare le emozioni intense che ha arrecato nei precedenti amplessi. Fatto sta che questa immagine della bocca "sporca d'amore" la trovo molto orignale e forte, oltre che ovviamente molto conturbante. Bella poesia, molto particolare, esprime una sensualità davvero insolita, del tutto assente in tanti altri componimenti sdolcinati e mielosi della nostra tradizione lirica. [recensione di Angela Di Salvo]

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  2. Poesia breve e intensa, rafforzata dalle immagini ripetute ma con sottili variazioni, come una stessa melodia suonata con accordi d'accompagnamento differenti. Quello che ho avvertito è una disperata distanza che impossibilita l'appagarsi dei desideri e sottolinea quanto più si voglia una cosa che abbiamo perso o non possiamo avere in questo momento. Nonostante manchino i riferimenti espliciti, c'è anche un forte richiamo all'erotismo molto ben reso e senza scadere nell'eccessivo. La poesia è un grido di bisogno, di desiderio anche fisico d'avere accanto la persona "amata".
    [recensione di Simone Pelatti]

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