martedì 2 settembre 2014

[Ho consegnato lettere a un postino anonimo..]


                                                                                                    

Imperterrito, il ticchettio dell'orologio mi tiene compagnia mentre ti guardo dormire.
La fievole luce dei lampioni, quelli al di là della strada deserta, gioca sul tuo corpo nudo.. scoprendo appena l'immensa sensualità delle tue labbra socchiuse.
Non resisto: le sfioro con la punta delle dita, aspettando il tuo solito gemito di fastidio, che mi fa sorridere.
E ti abbraccio.
E riesco a sentire il battito del tuo cuore, e il tuo respiro.
La mia testa sul tuo petto è al sicuro. Suo unico riparo dai rumori del mondo.
Chiudo gli occhi anch'io e le mie carezze si rincorrono sulla tua pancia.


-Amo la tua pancia-


Fingo sia mia, almeno al chiaro di questa luna, nel silenzio delle nostre quattro mura, solo stanotte.
Ti svegli, e mi lasci perdere in un tuo abbraccio. E nella tua voce.


-Amo la tua voce-


La amo fra mille altre insignificanti voci, la amo quando spezza la quiete, la amo quando intoni una canzone, e quando urli, e quando sussurri e quando ti perdo.


No, non baciarmi!


Non voglio i tuoi baci, o il tuo corpo o le tue mani! Non voglio quello che chiunque può avere. Che chiunque ha.

-Io voglio te-


Voglio te nelle tue ossessioni, voglio te nelle tue emozioni, voglio te nelle tue paure... quelle che cerchi di mantenere così segrete persino a me.
Persino a me.. che credo di conoscere tutto quello che sei.
Persino a me... che mi nutro della poesia di cui sei fatto e godo della tua assenza.


La verità, è che conosco me.

Con te dentro.

Una me che amo e detesto. Una me che deve lasciarti uscire..

Qui stai troppo stretto.

Nessun commento:

Posta un commento