Cadaveri di bottiglia putrefatti ai piedi del letto.
Mozziconi di canne spente male sono i ceri che contornano questa notte di tremendo, piacevole caos. Vomitano ancora fumo verdastro che si dissolve sotto i miei occhi in immagini astratte, concrete, reali, vive.
-Le mie mani cercano di afferrarle in un gesto disperato e inesistente-
Inerte corpo precipita in un vuoto immobile che succhia luce, peccati e voglie e tutto si copre di morte e pianto senza lacrime.
-Venditrice di anime senz’anima si strazia di pensieri irrisori-
Si vedrà confondersi quegli occhi fra altri mille occhi e non sembreranno più così grandi. Diverranno anch’essi inafferrabili immagini fatte di fumo e tutto quello che s’era creduto d’amare e desiderare si dissolverà in inesistenza.
-Ciclo di morte ripetuto in questo mondo. Ancora-
Ed io tornerò in me.
Un gelido corpo fatto di passi lenti e sguardo spento in fondo alla strada.
Esulto, io, fra quei freddi cadaveri di bottiglia.
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