venerdì 18 dicembre 2015

[Winter Inside]



Il vento è cambiato. Le foglie si sono ingiallite e il mare è tumultuoso, come mai l'avevo visto. Le onde si scagliano sul marciapiede impetuose, ed io, incurante delle caviglie e il cuore zuppi d'oceano, resto li, immobile. Con gli occhi chiusi verso l'orizzonte bagnato di pioggia.
E lo sento sul collo il sussurro del gelo: leggero, tagliente, assassino silenzioso.
Un brivido mi pugnala alla schiena. E un altro. E un altro.
E le note di quella canzone che mi ha accompagnata per strada in così tanti pomeriggi di primavera, mi rimbombano nella testa, inesorabili, pungenti più di mille aghi nella pelle.

-E non dirmi che non senti niente...-

La gente corre al riparo, stretta nei cappotti, nelle mani di altra gente, in abbracci che anch'io vorrei e che sbriciolo, in sguardi vuoti imploranti pietà, in lacrime soffocate da falsi sorrisi.

-E se ti stringo forte?-

Ed io mi spoglio delle mie vesti, del mio pudore, di me stessa. Addosso ho il tuo profumo, e il mio, insieme. E le tue gocce di sudore, e le mie, insieme, si intrecciano alle onde e urlano piacere
La luce sparisce e nell'oscurità io mi sento al sicuro, se il tuo respiro mi cinge la vita.
Prendimi per mano, proteggimi dall'abisso in cui sto per immergermi, è così freddo.
E lo sai quanta paura mi fa il mare.



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